Lettera da Tito SCHIPA Jr. al Preside Francesco MAZZOTTA

(c/o AMICI DELLA LIRICA) del 18.IX.1984

e p.c.

Ass. Vincenzo CAGGIA - COMUNE DI LECCE

Dott. Cosimo LONGO - PROVINCIA DI LECCE

 

Roma, 18 settembre 1984

Egregi Signori,

voglio innanzi tutto chiarire che nulla di personale implica il fatto che questa mia sia indirizzata ai nomi su elencati, salvo la conoscenza personale che ad essi mi lega. Prego solo i destinatari di farsi portavoce presso gli enti da loro rappresentati.

Sono anni ormai che il progetto di un museo intitolato a mio Padre Tito Schipa si trascina in una sequela di forse, non si sa, vedremo. Poco esperto come sono di cose burocratiche, ho stentato e stento ancora a seguire il filo logico di tanta complicatezza, considerato anche che un'iniziativa del genere, se ben realizzata, porterebbe a Lecce un motivo di interesse e di richiamo turistico e culturale non trascurabile. Ma le lungaggini mi parevano tuttavia ancora nell'ordine del consueto.

Ora francamente, mi pare che si sia oltrepassato il limite al di là del quale le difficoltà paiono nascondere una precisa non volontà che sarebbe più onesto dichiarare, visto che il numeroso materiale messo a disposizione dalla famiglia Schipa potrebbe essere utilizzato subito e altrove, e non esposto tra l'altro a rischi quali corre il ritratto incorniciato da una splendida cornice seicentesca che tempo fa promisi di cedere al Museo e che giace ormai da un anno imballato fuori di casa esposto ad ogni pericolo.

Mi pare di fare tutto ciò che posso per il buon nome di mio Padre e di Lecce, come l'attuale programmazione dello sceneggiato radiofonico dimostra. Come scrisse un vostro quotidiano, le mie non erano "promesse alla leccese". Né "alla leccese", ma solo leccesi spero ancora che si dimostrino le vostre.

Resto in attesa di un cortese chiarimento. Cordialmente

Tito Schipa Jr.

* NOTE

• E' passato quasi un anno dalla firma dell'Atto di donazione.