Articolo (non firmato) su

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

del 23.V.1990

Il Sindaco a Schipa jr.:«La verità su quel museo è un’altra!»

E adesso è polemica per il mancato museo "Tito Schipa". Non si è fatta attendere, infatti, la replica del sindaco Corvaglia alle dure critiche del figlio del grande tenore.

"Rendere un deferente omaggio al grande maestro — dice — non significa rinunciare ad un chiarimento e, se necessario, alla polemica. Il Comune ha ripetutamente ma inutilmente sollecitato la consegna dei cimeli donati dalla famiglia Schipa ed all’epoca custoditi dalla famiglia del prof. Mazzotta, presidente dall’Associazione Amici della lirica. Evidentemente i rapporti fra le due famiglie si erano deteriorati tanto che non si approdò a nulla e questo è largamente noto all’Associazione".

"Eletto Sindaco — continua — ed aderendo anche alle sollecitazioni dell’Associazione affrontai decisamente il problema, convocando nel mio studio Tito Schipa junior. Il resto è storia. La consegna dei cimeli fu subordinata alla sua nomina a direttore del Museo, con un adeguato compenso (che non mi sembra corretto indicare); ciò è consacrato in una raccomandata inviata a Schipa il 3.9.’89 e rimasta senza risposta. Evidentemente l’interessato aveva concluso un più redditizio affare a 600 Km. da Lecce, allestendo una mostra itinerante, fuori dai vincoli ideali e spirituali che legano Lecce al nome dell’ insigne maestro. Pazienza: continuerò a portare fiori su una tomba che ho inteso restaurare e rendere degna del patrimonio inestimabile che racchiude. Non sempre i figli onorano la memoria dei padri".

Da parte sua il vicesindaco Mancarella solleciterà oggi una discussione in giunta ("dove non se n’è mai parlato") e proporrà l’utilizzo, per il museo, di uno stabile di via Mocenigo (piazza S. Oronzo) acquistato dal Comune (c’è un progetto di recupero già approvato). "Se c’è volontà — aggiunge — la soluzione si trova, senza assurde polemiche".

* NOTE

Cerco, a fatica, di commentare questo "poco felice" articolo.

Non mi risulta che i rapporti fra le famiglie Schipa e Mazzotta fossero all’epoca deteriorati, anche alla luce di un mio recente colloquio con il Prof. Giuseppe Mazzotta, figlio del Preside Francesco.

Tito Schipa Jr. aveva ben esplicitato nel suo intervento su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO del 22.V.1990 quale avrebbe dovuto essere il suo compenso (a mio avviso del tutto normale); non capisco l’insistenza nel ribadire a proposito del compenso "che non mi sembra corretto indicare", lasciando immaginare chissà cosa…….

Nel carteggio da me esaminato figura solo una lettera del Sindaco Corvaglia a Tito Schipa Jr. del 3.VII.1989.

Per quanto riguarda il più redditizio affare a 600 km da Lecce ecco cosa accadde: quattro costumi di scena di Tito Schipa vennero dati in prestito alcune settimane per una mostra sul costume del Melodramma a Imola. Furono offerti dalla fam. Schipa a titolo gratuito, ma si richiese un’assicurazione di mezzo miliardo (di allora), che venne subito stipulata!