Articolo su Il Gallo del 26.VIII.2000, p.1 e 4

 

Un museo in onore di Tito Schipa.  Gianni Carluccio: «Nel 2001 allestiremo, nel Museo provinciale, una sala dedicata a Tito Schipa. Metterò a disposizione la mia collezione, in attesa che si realizzi finalmente (se ne parla da oltre vent’anni) il museo con i cimeli del grande artista»

 

di Salvatore CIRIOLO

 

Con una certa regolarità il nostro periodico cerca di valorizzare le risorse umane presenti sul nostro ter­ritorio. La rubrica “L’altro Salento” (ma non solo), n’è stato un esempio tra i più lampanti. Qualche tempo fa, verso la fine del mese di luglio, ho avuto la fortuna di assi­stere ad una manifestazione dedicata al ricordo di un salen­tino che, senz’altro, non ha certo bisogno di presentazioni, trattandosi di un leccese, l’unico, che è riuscito a portare in visibilio le folle di tutto il mondo; un uomo che soltanto le nuove generazioni probabilmente conoscono poco. Mi rife­risco al grande tenore Tito Schipa, autentica celebrità na­zionale, al quale è stata dedicata, dall’Amministrazione Comunale di Poggiardo, un’intera serata, quella del 27 lu­glio, grazie ad una manifestazione organizzata a Vaste, in Piazza Dante. Durante la serata, alla presenza di numerose celebrità della musica lirica, come il soprano Vanna Camassa (cantò assieme a Schipa alla Scala di Milano) e Roberta Vespa, tanto per citare qualcuno, si sono succedu­ti, accompagnati da Valerio De Giorgi al pianoforte, nella veste di solisti, cinque cantanti d’eccezione, fra i quali il ni­pote di Tito Schipa, Giorgio Schipa, mentre un altro pa­rente del tenore scomparso venticinque anni fa, l’Ing. Gianni Carluccio, ha commentato le opere del prozio gra­zie all’ausilio di alcune diapositive. All’indomani della ma­nifestazione sono andato a trovare proprio l’ingegnere Carluccio nella sua residenza estiva di Vaste, un’antica abi­tazione restaurata a pochi passi da Piazza Dante, che Carluccio ha ereditato dai nonni paterni. Enorme è stata la mia sorpresa nel verificare l’entità della sua collezione di fotografie, articoli e cimeli sull’ ”Usignolo d’Italia”. “Non è la prima volta che organizziamo uno spettacolo dedicato a Tito Schipa” ricorda Carluccio “già lo scorso anno, infat­ti, fu promosso uno spettacolo a Poggiardo, per ricordare il memorabile concerto che Schipa tenne nella cittadina salentina nel ‘59. Nel corso di questo quarantennale l’Ing. Aurelio Gianfreda consegnò una targa d’argento alla professoressa Camassa, all’On. Francesco Rausa ed al sottoscritto”. Ma lei in che modo è riuscito a raccogliere tutto questo materiale sul suo consanguineo? “Sono partito dal libro del figlio Tito Schipa junior, pubblicato nel 1993” spiega Carluccio “in appendice al quale c’è tutta la carriera del tenore, dall’esordio di Vercelli, avvenuto nel febbraio del 1909, in poi con più di duemila esibizioni in tutte le parti del mondo. Questo ci da un’ idea dell’incre­dibile carriera di Schipa, uno dei cantanti lirici più ap­plauditi al mondo per la sua voce e per questa sua fre­quenza nelle esibizioni (una media di circa tre esibizioni a settimana). Altre importantissime ricerche le ho compiute su internet, dove ho trovato più di mille siti che lo ricor­dano. Oggi stanno uscendo i siti sudamericani, ma è so­prattutto dai siti statunitensi che sono riuscito a recupera­re numerose fotografie, diversi spartiti musicali e cosi via. Questo testimonia l’attualità del tenore leccese che lo scorso anno, nell’ambito del concorso organizzato da Radio Tre su “la voce del secolo”, è giunto secondo, con pochi voti percentuali rispetto alla Callas, un successo se si considera che il brano proposto per la Callas era una registrazione del 1964, con dei mezzi adeguati all’epoca, quello di Tito Schipa, invece, una registrazione del 1913 e quindi, chiaramente, con una qualità sonora differente”. Tito Schipa è una celebrità negli Stati Uniti d’America, forse anche più che in Italia. Qual è stata la sua attività d’ol­tre oceano? “Schipa fu chiamato nel 1913 a Buenos Aires, mentre alla fine del ‘19 fa il suo esordio negli Stati Uniti dove si fermerà stabilmente figurando nelle classifiche quale uno dei più ricchi d’America. Dal ‘19 fino al ‘32 Schipa è a Chicago, poi si trasferisce per tre anni a New York, rientra, quindi, in Italia, raggiungendo gli Stati. Uniti negli anni ‘40 e ‘41; dopodiché è ancora in Italia per tornare, e morire, a New York nel ‘64. In questi anni Schipa continua a cantare in memorabili concerti in cui spesso la polizia deve intervenire per frenare il pubblico. Negli States Schipa intraprende anche l’attività cinematografica ed ospita nella sua villa di Hollywood attori del ca­libro di Charlie Chaplin, Greta Garbo ecc. La celebrità di Schipa, insomma, era tanta che bastava il cambio di un’automobile perché se ne desse notizia sulla prima pagina dei giornali americani”. E con Lecce, la sua città, che tipo di rapporto ha avuto? “Ottimo. Schipa non ha mai di­menticato la sua città natale cui era affezionatissimo e, specie negli ultimi tempi, vi tornava immancabilmente in occasione della festa di Sant’Oronzo. Il suo esordio a Lecce fu nel 1910, al Politeama, poi ci tornò spesso, ma resta memorabile la stagione lirica del ‘26 (per la quale restaura, a sue spese, il Politeama), ed invita i migliori ar­tisti in circolazione, ed un’altra nel ‘35”. Ma a Lecce ci sono iniziative tese ad immortalare il suo cittadino più illu­stre? “Grazie alla disponibilità del direttore del Museo provinciale, dottor Antonio Cassiano, nel 2001 dovremmo allestire, all’interno del Museo, una sala dedicata a Tito Schipa. Io metterò a disposizione la mia collezione, in at­tesa che si faccia finalmente (se ne parla da oltre vent’an­ni) il museo con i cimeli del grande artista. In attesa di realizzare questo museo rivolgo un appello a tutti i lettori del Gallo in possesso di documenti, dischi, foto, giornali relativi a Tito Schipa. L’appello è di contattarmi per visio­nare, ed eventualmente duplicare questo materiale da in­serire poi nel costituendo museo. Per farlo basta chiama­re allo 0832.314979 o presso il recapito estivo di Vaste allo 0836.904549, oppure al telefono cellulare 0338.7039323”.