Resoconto della serata dedicata a Tito Schipa,
in occasione della presentazione del volume
"TITO SCHIPA" di Tito Schipa Jr.
Lecce 26 maggio 2004, Chiesa di San Francesco della Scarpa

Alle ore 19 prende brevemente la parola l'Ing. Gianni Carluccio che, dopo aver salutato tutti gli intervenuti e ringraziato l'Avv. Lorenzo Ria, Presidente della Provincia di Lecce, il Prof. Gianni Schilardi, Direttore di Argo Editrice ed il M.o Tito Schipa jr., Autore del Volume, presenta un programma audio-visivo molto suggestivo da lui curato (25') e dedicato a Tito Schipa, comprendente i seguenti brani:

Intervista a Tito Schipa a cura del M.o F. Bellezza (Roma, 1959).
Puccini - Tosca - "E lucean le stelle" (1913).
"Quandu te llai la facce", canto pop. anonimo in dialetto leccese (N.Y., 1921).
Rossini - Barbiere di Siviglia - "Se il mio nome saper..." (1923).
Verdi - Traviata - "Un dì felice eterea" (1924).
Verdi - Rigoletto - "La donna è mobile" (1925).
Donizetti - L'elisir d'amore - "Una furtiva lagrima" (1925).
Massenet - Werther - "Pourquoi me réveiller ?" (1925).
Palomero - J. Padilla - "Princesita" (1926).
Di Capua - "I' te vurria vasà"(1932).
Mozart - Don Giovanni - "Il mio tesoro", registrato presso il Teatro Metropolitan
di New York (20.1.1934); segue radiotrasmissione del II atto, dalla Opera House
di St. Louis (16.4.1941).
"Christus vincit", canto liturgico, in duetto con il Cardinale Pacelli, registrato
al 32° Congresso Eucaristico Internazionale di Buenos Aires (10.10.1934).
Schipa - Preite - "Bedha e trista", in dial. Leccese (1936).
Pizzi - Preite - "Lecce mia" (1937).
Bixio - "Torna piccina" (versione in lingua tedesca) (1938).
Massenet - Manon - "Des Grieux / Manon: Manon!", radiotrasmissione dalla
Opera House di San Francisco (13.10.1939).
Di Giacomo - Schipa - "Pianefforte 'e notte" (1958)
Bixio - "Vivere", dal Concerto di Volendam - Olanda (31.10.1959).
Schubert - "Ave Maria", dal Conc. d'addio di N.Y. (3.10.1962).
Puccini - Tosca - "Recondita armonia" (1913) (dal programma di RADIOTRE
"VOCE DEL SECOLO" dic. 1999).

Al termine del programma musicale, molto applaudito, prende la parola il Presidente Ria (7') che sottolinea come la presentazione del nuovo volume avvenga nella Chiesa di San Francesco della Scarpa, autentico "gioiello" appena restaurato da parte dell'Amministrazione Provinciale, inoltre dichiara: "siamo grati, come salentini, all'autore Tito Schipa Jr., al curatore ing. Gianni Carluccio, agli editori Proff. Gianni Schilardi e Fernado Cezzi. Festeggiamo un uomo tra i più illustri e più amati della nostra terra, con la quale ha mantenuto sempre un legame molto forte" - ha proseguito - citando il Concorso RAI "La Voce del Secolo", che determina Tito Schipa come la voce mondiale maschile più bella del '900. "Il rapporto di generosità di Schipa verso la sua città ebbe alcuni momenti particolari, primo fra questi la celebre Stagione Lirica primaverile del 1926, che vede Tito Schipa impegnato come Cantante, Direttore Artistico e Impresario e che permette il recupero straordinario del Teatro Politeama, con una spesa sostenuta da Schipa di un milione di lire dell'epoca (il Presidente legge anche l'epigrafe riportata su una lapide, opera di Luigi Guacci, presente nel foyer del Teatro: "A Tito Schipa i concittadini per l'arte sua divina. Primavera MCMXXVI"). Altra manifestazione della generosità di Schipa fu la costruzione del Liceo Musicale, per il quale contribuì con la somma di 250.000 lire". "Il rapporto della Provincia con Teatro Politeama - ha continuato Ria - è proseguito negli ultimi anni con stagioni liriche di alto livello, che hanno riportato il Teatro leccese agli antichi splendori e di recente anche la "Fondazione ICO" è stata intitolata a Schipa, senza alcun tentennamento. Ma, questa è poca cosa rispetto a quello che le Istituzioni avrebbero potuto e dovuto fare e che potrebbero ancora fare, riguardo soprattutto ad un Museo che possa raccogliere i cimeli di Schipa. Quello di stasera - conclude Ria - è un tassello che radica ancora di più Tito Schipa a Lecce".

Al termine, brevemente, Tito Schipa Jr. ringrazia il Presidente Ria anche a nome della famiglia Schipa.

L'Ing. Carluccio dà quindi la parola al Prof. Gianni Schilardi, Direttore di Argo Editrice, ringraziandolo per la cura posta nella realizzazione del volume, assieme alla redattrice Dott.ssa Valeria Ippolito ed alla grafica Elvira Gerardi.

Il Prof. Schilardi nel suo intervento (15') ringrazia l'Amministrazione Provinciale di Lecce, la Fondazione Tito Schipa e l'Associazione Amici della Lirica e si dichiara felice che la presentazione del nuovo volume avvenga nel contesto stupendo di San Francesco della Scarpa. "Pur essendo la nostra Casa Editrice al dodicesimo anno di vita, questo libro è per noi qualcosa di molto particolare. L'idea del nuovo volume nasce nel 2001, da un incontro con Tito Schipa Jr. e con l'Ing. Gianni Carluccio. Non abbiamo voluto fare una semplice riedizione, volevamo fare un altro libro, non solo su Schipa, non solo sulla sua biografia, non solo sulla sua storia personale, ma sulla cultura musicale e sulla civiltà che Tito Schipa rappresentava. La nostra Casa Editrice non ha carattere localistico, ma ha orientamenti che spaziano nel Mediterraneo e, siccome pensiamo di essere radicati nel territorio, non abbiamo voluto mancare ad appuntamenti qualificati quali la pubblicazione delle opere inedite di Ernesto De Martino, del Vocabolario Grico ed ora eccoci al terzo grande appuntamento con un volume su Tito Schipa. Questo volume non è una ristampa: 450 pagine, 300 foto con varie appendici e contributi specialistici di alto livello, un importante CD allegato. Il cuore del libro rimane la parte di Tito Schipa Jr. scritta con un distacco esemplare ed una tenera partecipazione: solo a pochi scrittori di razza riesce un intreccio così fine e così delicato. Attorno a questo cuore c'è una grande operazione fotografica della quale è responsabile, in positivo, Gianni Carluccio. Il nuovo volume diventa così una testimonianza eccezionale di un'intera epoca storica, di una civiltà non solo musicale e non ha come pubblico soltanto Lecce ed il Salento, anche se è indiscutibile che è questo il suo punto di osservazione privilegiato. Le appendici sono inoltre una base importantissima per gli studi futuri che sono diventati ormai inevitabili. C'è uno spazio di ricerca che va colmato per comprendere quanto ci sia di questo grande artista al di là del libro. Il rapporto identitario fra Schipa e Lecce, fra Schipa e il Salento, non è rappresentato solo da una patina linguistica, ma è qualcosa di molto di più. Non è la prima volta che si è pensato ad una analogia, ad un parallelismo fra l'eleganza stilistica di Schipa cantante e certa eleganza anche formale della città. Si è pensato che le sue fiorettature, i suoi ornamenti musicali, fossero espressioni di un'anima barocca, il che può essere vero se si intende come barocco il barocco leccese. Schipa è un classico che con le sue acrobazie virtuosistiche, le sue acutezze ed i suoi ghirigori esprime in un modo imparagonabile la malinconia di una classicità smarrita. Dalla città cantata da Bodini passa da molti secoli un'invisibile frontiera tra razionalismo e irrazionale, tra classicità e tarantismo. Il barocco è uno stile che imprigiona la classicità perenne di questa terra. Nessuno meglio di Tito Schipa ha saputo interpretare questo disagio esistenziale: il sentirsi prigioniero di un incantesimo, il desiderio di fuga insieme al bisogno insopprimibile di ritornare. La malinconia di Schipa è qualcosa che turba, che non è soltanto nostalgia: è il peso di un disagio che viene dal peso della stessa esistenza. A queste tematiche sarebbe bene che partecipassero musicologi ed altri specialisti del linguaggio per trovare una risposta più compiuta al mistero della espressività schipiana. Il nostro - conclude Schilardi - è un progetto ambizioso ma ci abbiamo creduto, ci crediamo, vogliamo andare avanti. Noi siamo convinti che esportando questo libro esportiamo la cultura della città, che rilanciando Schipa rilanciamo un pezzo importantissimo della nostra storia. Il nostro progetto più immediato è quello di pubblicare l'Opera Omnia di Tito Schipa in 30 CD, catalogati dal Rev. Richard Cantrell".

Prende quindi la parola l'Ing. Gianni Carluccio (15') che saluta e ringrazia per la gradita presenza il Prof. Thierry Von Compernolle dell'Università di Montpellier ed i Proff. Paul Arthur e Francesco D'Andria dell'Università di Lecce, estimatori di Schipa. Prosegue quindi con un saluto affettuoso nei confronti della oramai novantenne Prof.ssa Vanna Camassa, presente in sala, che nel 1939 cantò nel Werther con Tito Schipa al Teatro del Casinò di Sanremo. Assieme a lei un pensiero va anche alla coetanea Caterina Boratto, che vive a Roma e che è stata informata dell'uscita del nuovo volume. Prosegue quindi con un saluto alla madre Silvana Schipa e un ricordo del nonno Realino, cugino del tenore, ai quali ha dedicato il lavoro relativo all'Archivio Schipa. "Con Tito Schipa Jr. - dichiara Carluccio - ho iniziato a collaborare nel 2000, ma è da quasi sei anni che lavoro su Schipa. Nel novembre 2002, a seguito di un violento nubifragio avvenuto a Roma, ed al conseguente allagamento della cantina dove erano conservati i cimeli di Schipa, mi fu affidato tutto il materiale affinché fosse recuperato: spartiti musicali, ritagli di giornale, manifesti, locandine, lettere, telegrammi, documenti audio e video che uniti ad altro materiale già fornitomi da Tito Schipa jr. per la schedatura (come gli importanti volumi contenenti vari ritagli della stampa nazionale ed internazionale e la preziosa documentazione fotografica), ha fornito la base, assieme al materiale da me raccolto, per la costituzione dell'Archivio Schipa, del quale sono Responsabile. E già due anni fa il primo volume dei ritagli della stampa americana, interamente digitalizzato e disponibile in CD, fu presentato al Dr. Francesco Toriello, Presidente della Fondazione Tito Schipa, che ringrazio anche per il contributo fornito nella scelta della selezione musicale presentata questa sera, ma che fu ideata e realizzata in occasione di una memorabile Serata in Ricordo di Schipa, tenuta presso il Teatro Paisiello di Lecce il 25.11.2001 e realizzata grazie al Lions Club Lecce Rudiae, presieduto dal Dott. Ezio Dell'Atti, con il concorso del Dott. Claudio Faggiano". Dopo aver ricordato un'analoga manifestazione tenuta presso il Museo Provinciale di Lecce nell'aprile del 1999 e ringraziato il Dott. Antonio Cassiano, Direttore del Museo, la Dott. Grazia Manni, all'epoca Assessore Provinciale alla Cultura ed il Dott. Beppe D'Ercole, Presidente dell'Associazione "Vivere Lecce", l'Ing. Carluccio prosegue salutando il Presidente dell'Associazione Amici Lirica, Avv. Cosimo Longo e ringraziando la Dott.ssa Silvia Nicolì, per la collaborazione nella schedatura delle composizioni musicali di Tito Schipa. Passa quindi a informare brevemente sulle future iniziative e fra queste l'ideazione di una Mostra su Tito Schipa, con relativo Catalogo, che potrà essere a carattere itinerante. Terminato il suo interevento, presenta Tito Schipa Jr., cantautore fecondo e fra i più amati della seconda generazione, traduttore ufficiale di Bob Dylan e Jim Morrison, autore e regista di "Then an Alley", prima Opera Rock al mondo, presentata nel 1967 al Piper Club di Roma e di due opere che ottennero grande successo negli anni '70: "L'isola nella tempesta" e "Orfeo 9", un'opera rock composta, interpretata e diretta da Schipa Jr., con Renato Zero, Loredana Bertè, Tullio De Piscopo e il premio Oscar Bill Conti, definita dalla stampa specializzata come "uno dei 100 eventi fondamentali della musica giovanile italiana (del Rock) del '900" e rimasta nella storia delle Musical Comedy assieme al prezioso doppio album, ora divenuto un doppio CD, che è l'unico disco di musica leggera italiana che non ha mai smesso di vendere da 31 anni a questa parte ed è già arrivato alla quinta edizione (Orfeo 9 verrà riproposta da RaiDoc l'8 giugno alle 21). Tra l'altro viene ricordato anche il suo rifacimento del "Don Pasquale", opera rappresentata anche a Broadway da Joseph Papp. Inoltre - ricorda Carluccio - Tito Schipa Jr. è stato assistente di mostri sacri della regia di teatro musicale, tra cui Giorgio De Lullo, Giancarlo Menotti, Luigi Squarzina e Lina Wertmuller e da qui è arrivato alla regia d'opera con risultati sempre seguiti con estrema attenzione. La "sua" Traviata del centenario Verdiano è stata definita dalla critica specializzata la migliore edizione vista nella Capitale negli ultimi decenni. "Non mancheranno - conclude Carluccio - le occasioni di far conoscere a Lecce Tito Schipa Jr. anche con l'aiuto della Fondazione Tito Schipa e dell'Associazione degli Amici della Lirica. Lecce, che fa tanto per la lirica, oltre a non dimenticare Tito Schipa, non dovrebbe dimenticare nemmeno Tito Schipa Jr.".

Al termine del suo intervento, lo stesso Ing. Carluccio dà quindi lettura di un telegramma del Presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto indirizzato alla Provincia di Lecce: "Concomitanti impegni istituzionali non consentonsi partecipare alla presentazione del volume di Tito Schipa Junior. Ringrazio per cortese invito e formulo migliori auguri vostra iniziativa. Raffaele Fitto".

Tito Schipa Jr. nel suo intervento (30') comincia con i ringraziamenti affettuosi all'Ing. Gianni Carluccio, prosegue quindi ringraziando l'Associazione Amici della Lirica "Tito Schipa" di Lecce nelle persone dell'Avv. Cosimo Longo, del Dott. Francesco Toriello, attuale Presidente della Fondazione "Tito Schipa", e del compianto Prof. Francesco Mazzotta. "Angeli ce ne sono stati tanti - dice Schipa Jr. - ; sono persone che hanno fatto cose straordinarie e sono comparse nella mia vita con segni straordinari. Questa è la quarta edizione del volume dopo due edizioni fiorentine ed una americana. C'è in realtà in questa edizione un capitolo in più ma il lavoro scientifico che è stato fatto attorno a questo libro lo rende finalmente una vittoria non di Tito Schipa ma della città, perché per la prima volta nasce nella città, con l'impegno di persone di questa regione, che viene fuori in filigrana nel lavoro fatto attorno al mio. E importantissimo che il prodotto sia fatto qui perché vuol dire che ci radichiamo. Grazie a Gianni Schilardi che ha fornito un prodotto che sarà a disposizione dei leccesi. Non ultimo il CD allegato al libro: questo è un disco che nasce per Lecce, non è un CD qualsiasi, una semplice compilation; è la storia di tutto quello dedicato o accaduto a Lecce. Primo fra tutti il secondo atto dell'Elisir d'amore registrato a Lecce nel 1954 e ritrovato grazie all' "angioletto" Vito Guido e qui, stasera, è presente la vedova. Fra gli angioletti barocchi c'è senz'altro da citare Gianni Carluccio, questo mio cugino. La venuta a Roma di Gianni Carluccio è del tutto casuale, il violento nubifragio del 1° novembre 2002 e poi il giorno successivo la visita alla casa della Cassia Antica e nell'appartamento di Via Al Sesto Miglio, dove io ero cresciuto. Crollato un muro di cinta, tutte le cantine sono allagate: sotto 40 cm d'acqua c'è la maggior parte dei famosi cimeli (tra i quali ci siamo tuffati), che io consegno a Gianni. Bastavano 4-5 giorni ancora e tutto sarebbe andato distrutto. Il lavoro fatto da Gianni e da sua madre Silvana, durato mesi, è titanico. Io mi ritrovo incredibilmente lettere di mio padre, che non avevo la sensazione che esistessero quando ho scritto il libro (sono 21 anni che me ne sto occupando). Probabilmente sono arrivate a Roma in seguito ad un trasloco, dopo la morte di mia madre. Se non ci fosse stato l'intervento di Gianni Carluccio avremmo perso il 90% della documentazione riguardante mio padre!" Tito Schipa Jr. prosegue quindi dando lettura di una delle 140 lettere del padre recuperate da Carluccio, datata Los Angeles, 14.2.1963 ed a lui indirizzata, subito dopo il Concerto d'Addio tenuto presso la Philharmonic Hall di Los Angeles l'8 febbraio. Al termine della suggestiva lettura Schipa Jr. afferma che il padre si preoccupò tutta la vita che due categorie di persone si rendessero conto del suo valore: i leccesi e lo stesso "Titino". "Qualsiasi cosa non fosse successa a Lecce è come se non fosse successa. L'uscita di questo libro, che è un volume leccese, che nasce da Lecce e per Lecce è un riconoscimento per dimostrare a Lui che ce l'ha fatta e che ci ha convinto. Io ho elaborato ai primi degli anni '80 uno sceneggiato, che il Comune di Lecce, con una delibera all'unanimità, decise di sostenere; poi ho scritto un film, che non riuscii a produrre, una delle poche cose della mia vita che non sono riuscito a fare. La Wertmuller mi disse una volta: "se non riesci a fare un film scrivi un libro" ed eccolo qua. Adesso che lo sceneggiato riprende piede forse il discorso del film si può riprendere. Nel film si vede mio padre attraverso le quattro donne fondamentali della sua vita. Questo su suggerimento di mia moglie Adriana Ruvolo, che vorrei ringraziare anche per il restauro dei Costumi di scena di mio padre che sono affidati alla sua perizia di costumista. Quindi si va avanti. E va avanti Gianni Schilardi con la pubblicazione dell'Opera Omnia di Cantrell, che ha trovato Schipa 50 anni fa ed ha dedicato 50 anni della sua vita per riuscire a mettere assieme tutto quello che Schipa ha detto di fronte a un microfono. L'Opera Omnia, se pubblicata da Schilardi, nascerà a Lecce ma avrà un interesse mondiale ed avremo fatto un altro grande passo avanti". Successivamente, su richiesta dell'Ing. Gianni Carluccio, Tito Schipa Jr. procede alla lettura dell'ultimo capitolo (XV), additando al pubblico una foto che ritrae Schipa con Frank Sinatra, che assieme ad Armstrong rappresentano le tre grandi voci del '900. La lettura avviene in maniera molto coinvolgente, interessando particolarmente il numeroso pubblico presente e che così si conclude: "Davanti a quel disco che gira, ogni volta, ancora una volta, ci accorgiamo che con Tito Schipa non siamo solo all'ascolto di un grande cantante, ma di quella che sappiamo dovrebbe essere, per noi, la voce dell'uomo che canta. Stiamo ascoltando, semplicemente, il miracolo della voce. La nostra voce". Seguono prolungati applausi e felicitazioni.

Alle ore 21, mentre Tito Schipa Jr. dedica decine di copie del nuovo volume, in una sala attigua alla Chiesa di San Francesco della Scarpa, viene offerto dalla Provincia di Lecce un raffinato cocktail. (G.C.).

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Nei giorni successivi sono pervenuti al responsabile dell'Archivio Schipa i seguenti messaggi da parte del Presidente della Provincia di Lecce Avv. Lorenzo Ria e da parte dell'On.le Giacinto Urso, già Presidente della Provincia di Lecce ed attuale Difensore Civico della stessa Provincia:

"Caro Gianni, quello che abbiamo fatto per la Manifestazione credo sia stato solo il minimo, spero in futuro di poter organizzare qualcos'altro insieme. In questi giorni siamo molto impegnati con la campagna elettorale, ma la mia presenza era un obbligo che sentivo, così come le parole nei tuoi confronti erano spontanee e sincere. Un saluto Lorenzo Ria".

"Carissimo, ancora complimenti anche per la trasmissione su canale 8. Tra l'altro sfatate il luogo comune che l'arida tecnica non possa convivere con la magnificenza dell'arte musicale, mirabilmente incentrata nella voce di Tito Schipa, che incantò il mondo e che sapeva cantare parlando. Con ogni augurio Giacinto Urso".

Inoltre, tra gli altri, si sono complimentati per la serata anche la Direttrice dell'Archivio di Stato di Lecce, Dott.ssa Annalisa Bianco; il Direttore del Museo Provinciale, Prof. Antonio Cassiano ed il Direttore della Biblioteca Provinciale, Dott. Alessandro Laporta.


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